A febbraio 2021, il superbonus 110% ha vissuto una crescita del 200%; inoltre, gli interventi che hanno raggiunto almeno il 30% dei lavori sono infatti passati da 7.709 a 9.207. Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna concentrano un terzo degli interventi.
A febbraio 2021, il superbonus 110% ha vissuto una crescita del 200%; inoltre, gli interventi che hanno raggiunto almeno il 30% dei lavori sono infatti passati da 7.709 a 9.207. Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna concentrano un terzo degli interventi.
Il governo sta lavorando per inserire nel decreto Recovery un capitolo dedicato al tema Superbonus.
In questo momento, le questioni rilevanti da risolvere sono prinvipalmente due. La prima (in mano al Mef) è la proroga dell’incentivo a tutto il 2023, come indicato nelle schede tecniche del Recovery Plan che sono state scritte dal governo Conte ma poi inviate in Parlamento dal ministro dell’Economia, Daniele Franco. Oltre a questo, c'è da superare la resistenza Ue all’inserimento nel Recovery di bonus fiscali per il settore privato.
La partita delle semplificazioni è un'altra questione complessa: tali semplificazioni sono infatti richieste da tutti gli operatori, e paiono indispensabili in quanto gli uffici comunali ora sono in affanno nel rispondere in tempi opportuni alle richieste degli asseveratori.
Il punto cruciale sta nella «doppia conformità» dell’immobile ai titoli urbanistici ed edilizi di oggi e a quelli del tempo in cui è stato costruito. Questo aspetto crea grossi rallentamenti burocratici ed esclude dal beneficio molti immobili per «difformità» al titolo edilizio originario.
La «doppia conformità» spesso vale solo per chi beneficia del Superbonus, ma, nello stesso tempo, non vale per chi realizza lo stesso tipo di intervento senza questa importante agevolazione. Per molti degli interventi ammessi al 110% vige il regime di «edilizia libera» ovvero una tipologia di edilizia che non ha bisogno atti autorizzativi.
Il Superbonus assume così una una doppia funzione: da una parte è un importante che mira all’efficientamento energetico (obiettivo primario del Recovery Plan); dall’altra parte invece, diviene una vera e propria leva per la regolarizzazione del patrimonio immobiliare.
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